Il grano è sempre stato elemento fondamentale di molti riti pagani e religiosi e l’estensione della sua coltivazione in Sardegna ne evidenzia l’importanza nella nostra tradizione religiosa e culturale.
Si narra che i Fenici crocifiggessero coloro i quali osavano piantare alberi nei terreni dedicati al grano e, la tradizione popolare, racconta di una donna tanto ricca quanto egoista che possedeva terre e immensi campi di grano, ma con un cuore talmente avido e arido da non offrire a nessuno il suo grano o la sua farina. Dio, per questa sua avarizia, trasformò in pietra lei e gli oggetti che le appartenevano. Andando un po’ in giro per alcuni paesi della Sardegna si possono vedere rocce dalle forme più strane: covoni di grano, forni, pani, forconi… Tutto ciò che è legato alla lavorazione del pane o la coltura del grano appartiene a lei: Luxia Rabìosa. Pare che sostando durante una notte di luna piena vicino al menhir di Luxìa Rabiosa, a Montessu, si possa esprimere un desiderio, con la certezza che verrà realizzato.
Si cambia paese e si sentono altre storie su Luxìa Rabìosa, tutte con la stessa costante: Luxìa finisce tramutata in pietra.
Come Dèmetra, la Dea greca del grano e delle messi.
Anche lei pietrificata (dal dolore per la perdita della figlia), si rifiutò di risalire sull’Olimpo tra gli altri Dei e, a causa della sua assenza, la terra si inaridì non donando i suoi frutti all’uomo.
Demetra, o Cerere per i romani, venne dopo tempo purificata e prese il nome di Lusìa.
Viene rappresentata con una falce in mano e un mazzo di spighe di grano nell’altra, la testa e l’abito cosparsi di papaveri e spighe.
TRIGU PUDDINU O TRIGU COTTU
(GRANO COTTO)
Ingredienti:
1 kg. grano
1 lt di sapa
Far cuocere il grano nell’acqua per parecchie ore, scolarlo e rimetterlo sul fuoco per pochi minuti con la sapa. Servirlo caldo.
Per Pasqua e Capodanno è di buon auspicio mangiare su trigu puddinu e, in alcuni paesi ancora si prepara tradizionalmente. Tolta dal fuoco la pentola col grano cotto per 3 ore, la si copre con un panno di lana e la si mette sotto un cumulo di paglia, lasciandovela tutta la notte. Al mattino il grano sarà cotto a puntino e ancora caldissimo, pronto per essere condito con la sapa o, a piacere, col latte caldo e un po’ di zucchero.
giovedì 25 marzo 2010
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